La Flavescenza Dorata è una delle malattie più gravi che attualmente colpisce le regioni del Nord Italia. Oltre alle perdite produttive, essa è particolarmente dannosa poiché è una malattia epidemica trasmissibile da pianta a pianta. Infatti, è trasmessa dalla cicalina Scaphoideus titanus, un vettore molto efficace che aumenta e velocizza, a livelli preoccupanti, la diffusione della malattia. Data l’importanza di questa problematica, le istituzioni sono intervenute rendendo obbligatori alcuni trattamenti specifici contro Scaphoideus titanus. Tuttavia, i trattamenti fitosanitari devono essere in equilibrio con il principio fondamentale della sostenibilità ambientale, della salute umana e anche economica.

 

Quali strategie adottare nell’ambito dei trattamenti fitosanitari e cosa sta facendo il CREA per ridurre il numero di trattamenti e rendere questi strumenti di lotta il più efficaci possibile?

 

Oltre allo studio sui geni della resistenza alla flavescenza dorata, il CREA sta collaborando con aziende produttrici e distributrici di prodotti fitosanitari per ricercare nuove molecole insetticide che possano integrarsi con i prodotti già presenti in commercio. Inoltre, è importante comprendere la persistenza di questi insetticidi e come interagiscono con la pianta e con l’insetto. Abbiamo capito che uno degli elementi chiave è come questi prodotti vengono utilizzati in vigneto. Per questo motivo, due dei progetti che stiamo portando avanti hanno l’obiettivo di mettere insieme le competenze dei diversi partner che operano nel settore vitivinicolo. Uno di questi progetti, il progetto Flavia, finanziato dalla Regione Veneto, mira a utilizzare l’intelligenza artificiale per supportare il viticoltore sia nelle strategie di difesa delle piante, quindi per quanto riguarda l’estirpazione, sia nell’utilizzo di prodotti fitosanitari, in particolare insetticidi. Con l’intelligenza artificiale vogliamo creare un sistema di riconoscimento dei sintomi della malattia che consenta al viticoltore di identificare le piante malate da estirpare tempestivamente, fin dai sintomi precoci, per eliminare subito l’inoculo nel vigneto. Inoltre, sempre attraverso l’intelligenza artificiale, vogliamo riconoscere gli stadi giovanili e adulti dell’insetto per capire le tempistiche e le modalità ottimali di trattamento insetticida. Un aspetto cruciale è la tempistica e la modalità dei trattamenti. L’elemento interessante del progetto Flavia è la condivisione di competenze diverse tra biologi, entomologi e ingegneri, tutti al servizio delle aziende vitivinicole.

 

Questa condivisione è presente anche nel progetto Terzistra, dove le competenze condivise comprendono quelle dei ricercatori del CREA e delle aziende vitivinicole, in collaborazione con CIA Consulenza srl, CIA Agricoltori Italiani Treviso e Associazione Provinciale Imprese di Meccanizzazione Agricola di Treviso e Belluno (APIMA).

Cosa faremo insieme? Insieme cercheremo di identificare i punti di forza dell’azienda terzista, come la tecnologia e il parco macchine, ma anche i punti di debolezza, come la necessità di rispettare le tempistiche dei trattamenti o alcuni accorgimenti tecnici fondamentali per aumentare l’efficacia degli insetticidi, come la velocità di avanzamento e l’utilizzo di alti volumi d’acqua per bagnare adeguatamente le piante. Inoltre, insieme a voi, il CREA sta sviluppando un sondaggio per individuare le priorità delle aziende vitivinicole e dei terzisti.